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  2. Glossario

Qui spieghiamo in dettaglio alcuni termini e acronimi presenti in quest'area dedicata ai BES.

Glossario

ADHD - Attention Deficit Hyperactivity Disorder

Sindrome da deficit di attenzione e iperattività: è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso, e in alcuni casi impedisce, il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini.

AUTOMATISMI

Il termine automatismo esprime “la stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un adeguato livello di velocità e accuratezza” (Stella, 2001).
Leggere, scrivere sono generalmente dei processi automatici: sono atti così semplici che risulta difficile comprendere la fatica di un soggetto dislessico.
Il controllo consapevole e volontario su un’attività che dovrebbe essere automatica richiede, infatti, allo studente con BES un notevole dispendio di energia mentale, che viene in questo modo distolta dai processi cognitivi superiori.
Egli può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue energie, perciò si stanca rapidamente, commette errori e rimane indietro.

CC - CONSENSUS CONFERENCE

È una metodologia per rispondere a quesiti relativi all’efficacia, ai rischi e alle applicazioni cliniche di interventi biomedici o di sanità pubblica.
Si realizza attraverso la produzione di rapporti di valutazione della letteratura scientifica perdefinire lo “stato dell’arte” rispetto ad uno specifico problema assistenziale; attraverso un percorso in cui le informazioni scientifiche vengono valutate e discusse da una “Giuria”, composta non solo da professionisti sanitari, ma anche da altre componenti professionali e sociali.
Dal 2006/2007 ad oggi, le maggiori associazioni italiane di professionisti che si occupano di disturbi dell'apprendimento si sono più volte riunite nella Consensus Conference per fare il punto della situazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Frutto di questo incontro sono le Raccomandazioni per la pratica clinica sui DSA.
http://www.aiditalia.org/it/consensus_conference.htm

CERTIFICAZIONI DIAGNOSTICHE

Le certificazioni diagnostiche di DSA devono essere effettuate da un’équipe multidisciplinare costituita da neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, (eventualmente integrata da altri professionisti sanitari e modulabile in base alle fasce di età), appartenenti a strutture:

  1. sanitarie pubbliche
  2. sanitarie accreditate operanti nell’area dei DSA e non accreditati, ma in possesso dei requisiti previsti dalla normativa e secondo i criteri della Consensus Conference (la situazione può variare nelle diverse regioni italiane). 

La diagnosi di DSA non deve superare, all’atto della presentazione in un’istituzione scolastica, i tre anni dalla data del rilascio.

Secondo l’Accordo Stato/Regioni/Province autonome di Trento e Bolzano su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, 25.07.2012, i profili funzionali contenuti nelle relazioni diagnostiche dovranno essere aggiornati di norma:

  • al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque non prima di tre anni dal precedente 
  • ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia.
CICLI D’ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE

«Il sistema educativo di istruzione e di formazione si articolanella Scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la Scuola primaria ela Scuola secondaria di primo grado(ex-scuola media),e in un secondo cicloche comprende ilsistemadei licei e il sistema dell’istruzione e della formazione professionale». (Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale, Art. 2).

CLIL - Content and Language Integrated Learning

Immersione linguistica: un approccio sviluppato sin dagli anni sessanta per potenziare l'insegnamento/apprendimento di una seconda lingua, utilizzandola come veicolo per l'apprendimento di altri contenuti. Nelle scuole che usano il CLIL, una o più discipline vengono apprese impiegando una seconda lingua, diversa da quella materna.
Gli studenti vengono "immersi" nella seconda lingua e la utilizzano sia per apprendere scienze, storia, geografia e/o altre discipline sia per seguire percorsi interdisciplinari.

CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Ente pubblico nazionale italiano, sottoposto alla vigilanza del MIUR, che ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere e valorizzare attività di ricerca scientifica/tecnologica nei principali settori della conoscenza per lo sviluppo scientifico e tecnologico, economico e sociale.

COMORBILITÀ o COMORBIDITÀ

Coesistenza in uno stesso individuo di due (o più) patologie diverse.
Una caratteristica rilevante nei BES è la comorbilità.
È frequente, infatti, accertarela compresenza nello stesso soggetto di più Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o la compresenza di disturbi neuropsicologici (come l’ADHD, disturbo dell’attenzione con iperattività) e psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta). 

COMPITAZIONE

Con «disturbo specifico della compitazione» in campo medico si identifica uno dei più comuni Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA): la disortografia (indicata dall’OMS con la sigla F81.1).
«Si precisa che si intendono come equivalenti i seguenti termini: [...] disortografia e disturbo specifico della compitazione; [...]» (Documento definitivo della Consensus Conference, p. 17).

CTS - Centri Territoriali di Supporto

Centri individuati dal MIUR per venire incontro alle diverse situazioni di disabilità su tutto il territorio nazionale.
Tale rete, distribuita uniformemente su tutto il territorio italiano, offre consulenze e formazione a insegnanti, genitori e alunni sul tema delle tecnologie applicate a favore degli alunni con disabilità e/o difficoltà di apprendimento.

DECIFRAZIONE

Capacità di trasformare una sequenza ordinata di segni grafici nei suoni corrispondenti, denominando, alla fine, le parole in modo corretto e veloce, «ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura».

DECODIFICA

Capacità di discriminare correttamente i grafemi (della parola o del testo scritto).

Difficoltà di decodifica, scarsa discriminazione di grafemi:

 

  • diversamente orientati nello spazio
  • differenti per piccoli particolari
  • corrispondenti a fonemi simili

 

Difficoltà di decodifica sequenziale
Leggere richiede al lettore di procedere con lo sguardo in direzione sinistra - destra e dall’alto in basso; tale processo appare complicato per tutti gli individui nelle fasi iniziali di apprendimento della lettura, ma, con l’affinarsi della tecnica e con l’uso della componente intuitiva, la difficoltà diminuisce gradualmente fino a scomparire.
Il soggetto dislessico manifesta difficoltà nella decodifica sequenziale, per cui effettua molto frequentemente i seguenti errori:

  • salti di parole
  • salti da un rigo all’altro
  • inversioni di sillabe
  • aggiunte e ripetizioni
DEFICIT SENSORIALE

Diminuzione dell’attività funzionale, o insufficienza, che abbia rapporto con uno o più organi di senso.
I DSA si manifestano in assenza di deficit sensoriali.

DIAGNOSI

Viene stilata, non prima della fine del secondo anno di scuola primaria, da specialisti sanitari esperti (neuropsichiatri, psicologi), mediante specifici test che seguono due criteri di esclusione e di discrepanza.
Il criterio di esclusione prevede che vengano esclusi deficit sensoriali (vista o udito), ritardo cognitivo (il Quoziente Intellettivo deve attestarsi nella norma), disturbi affettivi primari (apparsi prima della scolarizzazione) e che il bambino/ragazzo abbia frequentato regolarmente la scuola.
Il criterio di discrepanza significa che le potenzialità del bambino non corrispondono ai risultati che dovrebbe ottenere a scuola.

DISABILITÀ

Si intende la disabilità “ufficiale”, certificata in Italia  in base alla legge104/1992, che individua la Diagnosi Funzione (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) come strumenti necessari alla effettiva integrazione degli alunni con disabilità.
Tali documenti, redatti in collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale, hanno lo scopo di riscontrare le potenzialità funzionali dell’alunno con disabilità e sulla base di queste costruire adeguati percorsi di autonomia, di socializzazione e di apprendimento.

DISCALCULIA

La discalculia è un disturbo specifico di apprendimento che ostacola quelle operazioni che, dopo un periodo di esercizio, tutti i bambini svolgono automaticamente.

La discalculia è un deficit del sistema di elaborazione dei numerie/o del calcolo. L’alunno può:

  • non riuscire ad associare il numero alla quantità 
  • non conoscere la sequenza numerica 
  • invertire la posizione dei numeri 
  • non riuscire a memorizzare le procedure risolutive di una operazione 
  • manifestare anche errori o lentezza nella lettura e scrittura di numeri.

Quando essa è associata a dislessia il recupero del disturbo del calcolo è ancora più difficile.

DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento

Disturbi neurologici evolutivi che entrano nella classificazione DSM-IV dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che vengono diagnosticati se i risultati ottenuti in test standardizzati su lettura, espressione scritta, comprensione o calcolo sono significativamente sotto al livello previsto per età, istruzione e intelligenza. 

«Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:

  • dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
  • disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica);
  • disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria); 
  • discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri). 

Le disfunzioni neurobiologiche alla base dei disturbi interferiscono con il normale processo di acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo. I fattori ambientali rappresentati dalla scuola, dall’ambiente familiare e dal contesto sociale si intrecciano con quelli neurobiologici e contribuiscono a determinare il fenotipo del disturbo e un maggiore o minore disadattamento».
(Documento definitivo della Consensus Conference, p. 7).

ESAMI DI STATO: INDICAZIONI PER GLI STUDENTI CON DSA

Ogni anno, in prossimità degli esami, vengono emanate ordinanze ministeriali e/o circolari che danno indicazioni precise sulle procedure di esame per gli studenti di fine primo ciclo, tutte nel rispetto della normativa vigente sui DSA e del Regolamento della Valutazione (DPR 122/2009)
In sintesi i suggerimentiper gli studenti con DSA:

  • Uso di tutti gli strumenti compensativi di cui hanno usufruito durante l’anno scolastico (ben documentati nel PDP)
  • Per la decodifica del testo si possono scegliere percorsi diversi, sempre nel pieno rispetto delle esigenze di ogni singolo studente: sintesi vocale, lettura dei testi delle prove scritte da parte di un componente la commissione.
  • Tempo aggiuntivo per lo svolgimento delle prove scritte.
  • Valutazione attenta al contenuto piuttosto che alla forma.
GLI - Gruppo di Lavoro per l'Inclusione

Il gruppo ha come compito quello di occuparsi delle problematiche relative gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES): disabili, con disturbi evolutivi specifici, stranieri, alunni dell’area dello svantaggio socio-economico-culturale.

Il GLI d’Istituto è composto da:

  • il dirigente scolastico, che lo presiede
  •  docenti curricolari e i referenti
  • i coordinatori dei consigli di classe in cui siano presenti alunni con BES
  • i docenti specializzati per le attività di sostegno degli alunni con disabilità certificata
  • un rappresentante dei genitori di studenti con disabilità e/o BES
  • un rappresentante degli studenti con disabilità e/o BES
  • uno o più rappresentanti degli operatori sociali o sanitari che al di fuori dell’Istituto si occupano degli alunni BES
  • funzione strumentale e/o referente per l’intercultura. 

All’inizio di ogni anno scolastico il GLI:

  • rileva i BES presenti nella scuola
  • propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano Annuale per l’Inclusione (PAI)
  • fa il monitoraggio in itinere e rileva il grado di inclusività della scuola. 

Al termine dell’anno scolastico, il Collegio docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti.

ICD - Classificazione Internazionale delle malattie

Classificazione, proposta dall’OMS, che risponde all’esigenza di cogliere la causa delle patologie, fornendo per ogni sindrome e disturbo una descrizione delle principali caratteristiche cliniche ed indicazioni diagnostiche.

ICD-10 - Classificazione Internazionale delle malattie n. 10

È la decima revisione della classificazione ICD, ossia la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta dall'OMS.

ICF - Classificazione Internazionale del funzionamento della disabilità e della salute

Classificazione internazionale che vuole descrivere, con  un linguaggio standard ed unificato, lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo), per cogliere le difficoltà che possono causare disabilità.
Tramite l’ICF si vuole descrivere non le persone, ma le loro situazioni di vita quotidiana in relazione al loro contesto ambientale e sottolineare l’individuo non solo come persona avente malattie o disabilità, ma soprattutto per la sua unicità e globalità.

INCLUSIONE

Diritto allo studio di tutti.
Una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sulla strada del miglioramento organizzativo, perché nessun alunno si senta non accolto e possa essere veramente protagonista di una vita scolastica e sociale collettiva.

INVALSI - Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione

È un istituto di ricerca con personalità giuridica, che si deve occupare della valutazione del sistema scolastico italiano (sotto il patrocinio del Ministero dell'Istruzione) attraverso:

  • verifiche sistematiche e periodiche (dette Prove INVALSI) sulle abilità, sulle conoscenze degli studenti e sulla qualità dell'offerta didattica e formativa delle istituzioni;
  • preparazione annuale dei testi della prova scritta nazionale (nota come Test INVALSI), volta a verificare i livelli di apprendimento conseguiti dagli studenti nell'esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado.
MAPPE

La mappa è uno strumento di rappresentazione del pensiero utilizzabile dalla primaria fino all’università.
Dovrebbe essere uno strumento personale, che ciascuno impara e poi crea a modo suo.

Le mappe possono rappresentare un ottimo ausilio per molti studenti dislessici, perché consentono di afferrare i concetti e di scriverli senza troppi riferimenti alla grammatica o all’ortografia, combinando logica, figure, colore e parole.

  • MAPPE CONCETTUALI
    Le mappe concettuali, teorizzate da Joseph Novak, rappresentano graficamente le conoscenze individuali relative ad un argomento: hanno, quindi, un valore esclusivamente cognitivo.
    Nella mappa concettuale vengono organizzati e individuati i concetti chiave e le loro connessioni.
    Le mappe concettuali possono essere usate sia nella fasi di studio, sia come schema finale delle conoscenze acquisite.
    È un metodo di studio dinamico in quanto non può essere considerato come un insieme di caselle da collegare, ma come uno schema personale, dove l’autore può intervenire successivamente per arricchire i vari concetti sviluppati.
  • MAPPE MENTALI
    Mentre le mappe concettuali hanno un valore cognitivo, le mappe mentali sono creative. Secondo il loro ideatore, Buzan, la mappa mentale deve essere prodotta con ricchezza di colori e immagini per stimolarela creatività, l’intuizione e la memoria profonda. Ogni concetto deve essere descritto e fissato con immagini e parole chiavi, per poter essere ampliato e integrato.
  • MAPPE STRUTTURALI
    Un’evoluzione delle mappe concettuali può essere rappresentata dalle mappe strutturali.
    Esse rappresentano un argomento attraverso un graficoche evidenzia la scala gerarchica delle informazioni, le relazioni tra concetti chiave e nodi di approfondimento.
    In pratica, rappresentano la “struttura” dell’informazione, in cui il docente ha il compito di stabilire le priorità e la gerarchia delle nozioni.
    Le mappe strutturali permettono agli studenti di orientarsi più facilmente nello studio e di aver ben chiaro “ciò che si deve sapere”, “ciò che l’insegnante si aspetta che si sappia”.
    È compito del docente mettere in evidenza i nodi e i legami forti, la struttura di un argomento, ed è compito del discente sviluppare e approfondire nodi e legami per trovare un proprio stile di apprendimento.
MEMORIA

Molti ragazzi che hanno un DSA hanno anche un deficit a livello della memoria di lavoro.
Studi recenti hanno evidenziato il ruolo importante della memoria di lavoro, considerata un sistema per il mantenimento e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di compiti cognitivi come la comprensione ,l’apprendimento e il ragionamento.
Tipico compito della memoria di lavoro è quello di recuperare dalla memoria a lungo termine una formula/regola, mantenerla per un breve periodo in una delle memorie a breve termine (verbale o visuo-spaziale) e applicarla al caso in questione.
Il ragazzo con danni nella memoria di lavoro spesso fallisce in classe perchè il carico per lui è eccessivo; così diventa disattento, ma solo perchè dimentica quello che deve fare.

MISURE DISPENSATIVE

Indicano tutto ciò che i singoli docenti, dopo un’attenta interpretazione della diagnosi, non devono pretendere dallo studente con BES.
Sono interventi che consentono allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose.
Ad esempio: la limitazione o l’eliminazione della lettura ad alta voce o del prendere appunti i classe!
Le misure dispensative non violano l’imparzialità, ma mettono lo studente con BES sullo stesso piano dei suoi compagni.

OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità

Agenzia specializzata dell'ONU per la salute intesa come condizione di benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità.

PAI - Piano Annuale dell'’Inclusione

La C.M. n. 8 del 6/03/2013 prevede che il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) di ciascuna istituzione scolastica elabori una “proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. A tale scopo, il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolasticaoperati nell’anno appena trascorso […]."
Il PAI è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo.
In esso sono contenute le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento da perseguire negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie." (Nota Stellaci, del 27 giugno 2013)

PDP - Piano Didattico Personalizzato

Documento stilato dal Consiglio di classe, secondo quanto previsto dalle Linee guida sui DSA del luglio 2011, per realizzare il progetto didattico di intervento nei confronti dell’alunno con DSA.
Può essere considerato un “contratto” tra famiglia, scuola e sanità. Deve contenere sia la descrizione delle difficoltà accertate, sia le modalità e gli strumenti che si intendono adottare per superarle e realizzare il successo scolastico degli studenti con BES, sia i punti di forza del ragazzo.

PEI - Piano Educativo Individualizzato

Documento (redatto congiuntamente dagli operatori sanitari e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola, in collaborazione con i genitori dell'alunno) nel quale vengono descritti gli interventi individualizzati, integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione.

POF - Piano Offerta Formativa

Il Piano dell'Offerta Formativa è un atto pubblico previsto dalla legge italiana che presenta le scelte pedagogiche, organizzative e gestionali, di una Istituzione Scolastica, esplicitando le finalità educative, gli obiettivi generali relativi alle varie attività didattiche e le risorse previste per realizzarli.
Il POF interessa tutti i vari campi dell’offerta formativa e viene elaborato e aggiornato di norma ogni anno, in base alle caratteristiche scolastiche, sociali, culturali e demografiche del contesto di appartenenza della scuola.

PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

È il primo segmento in cui si compie il diritto-dovere all’istruzione.
Il Decreto legislativo 23/01/2004 definisce l’articolazione del primo ciclo di istruzione:

  • Scuola primaria, che dura 5 anni, il primo dei quali raccordato con la scuola dell’infanzia e finalizzato a raggiungere le strumentalità di base.
  • Scuola secondaria di primo grado (l’ex Scuola media), che dura tre anni, articolati in un biennio e in un terzo anno che completa il percorso disciplinare,assicurando l’orientamento e il raccordo con il secondo ciclo.

Il primo ciclo di istruzione si conclude con l’esame di Stato.

REFERENTE DISLESSIA

Nominato dal Dirigente Scolastico, è un insegnante che conosce la normativa e ha frequentato corsi di formazione sui BES per mettere la sua esperienza al servizio dei colleghi.
Ricopre un ruolo molto delicato di “cerniera” tra il Consiglio di Classe e la famiglia, i tecnici e il ragazzo stesso.

SCREENING

"Con il termine screening si intende una metodologia di rilevazione che è in grado di predire un disturbo sulla base della presenza di un segno critico selezionato in precedenza (test predittivo). (…) … di individuare, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di un determinato disturbo. Non si tratta di effettuare una diagnosi, ma piuttosto di indirizzare ad uno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici caratterizzanti. Per essere efficace un test di screening deve essere semplice, rapido da somministrare e poco costoso, sia in termini di strumentazione che di impiego di risorse specialistiche.'"
(A.Paoletti, G.Stella, Indici qualitativi di rischio negli screening sui disturbi specifici di apprendimento, "Dislessia ,vol. I, gennaio 2008)

SNV - Sistema Nazionale di Valutazione

Con l’istituzione del SNV di tutte le scuole, pubbliche e non, l’Italia si allinea con gli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici.
Esso, infatti, ha lo scopo di:

  • dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e di efficienza della sua offerta formativa e ad impegnarsi nel miglioramento
  • fornire all'amministrazione scolastica le informazioni utili a progettare azioni di sostegno per le scuole in difficoltà
  • valutare i dirigenti scolastici e offrire alla società la rendicontazione del sistema di istruzione e formazione.
STRUMENTI COMPENSATIVI

La Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere».
«Gli STRUMENTI COMPENSATIVI sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Fra i più noti indichiamo:

  • la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto
  • il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appuntidella lezione
  • i programmi di videoscrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della lettura e della contestuale correzione degli errori
  • la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo
  • altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, ecc.

Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con BES da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. (…)

TECNOLOGIE INFORMATICHE

L’informatica (computer e software applicativi) è lo strumento che meglio consente di trasformare tutto il materiale cartaceo in orale ed è per questo che è potenzialmente il mezzo migliore per veicolare l’autonomia dei  ragazzi con BES, bypassando il problema specifico nella letto-scrittura.

TRATTAMENTO

«Si definisce “trattamento” l’insieme delle azioni dirette ad aumentare l’efficienza di un processo alterato. È gestito da un professionista sanitario, ha caratteristiche di specificità sia per gli obiettivi a cui si indirizza, sia per le caratteristiche  metodologiche e le modalità di erogazione».(Consensus Conference ,Bologna 2011, p. 27).

• TRATTAMENTO ABILITATIVO:
L’abilitazione è l’insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione, il normale sviluppo e l’utilizzo funzionale dei contenuti di  apprendimento scolastico (lettura, scrittura, calcolo ecc.).
L’abilitazione è da intendersi come un insieme di interventi di tipo pedagogico-educativi in senso lato,che servono al soggetto per accedere ad un insieme di abilità che possono incidere positivamente nella sua qualità di vita.

• TRATTAMENTO RIABILITATIVO:
La riabilitazione è «un processo di soluzione dei problemi e di educazione  nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita  possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative» (LG Riabilitazione Nazionali GU 124 30.5.1998, Ministero della Sanità).
È un intervento attraverso il quale si ripristinano abilità precedentemente acquisite o presenti nel repertorio comportamentale della persona.
La riabilitazione si pone, infatti, come obiettivo la possibilità di reperire formule facilitanti e/o alternative  per la promozione dello sviluppo di una competenza non comparsa, rallentata o atipica.

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