La dislessia riguarda la capacità di decodificare un testo scritto e “si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.” ( LG, pag. 4).
Ogni bambino dislessico presenta caratteristiche diverse.
Nei primi mesi di Scuola primaria, gli adulti si accorgono che il bambino ha difficoltà a svolgere atti considerati per gli altri semplici e automatici, come leggere e scrivere.
Per lui, infatti, leggere e scrivere comporta un gran dispendio di energie che lo stanca rapidamente, lo porta a commettere errori, a rimanere indietro e a non imparare.
La Dislessia Evolutiva è il prototipo dei DSA. “… è una difficoltà selettiva nella lettura, in presenza di capacità cognitive adeguate e di adeguate opportunità sociali e relazionali, e in assenza di deficit sensoriali e neurologici.” [Brizzolara e Stella, 1995]
Se al termine del primo anno di Scuola primaria il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche, è consigliata la consultazione di uno specialista (logopedista, neuropsichiatra, psicologo) per una diagnosi:
La dislessia non riguarda le abilità di comprensione del testo scritto, ma la difficoltà di comprendere un testo letto in autonomia può essere un effetto secondario, cioè la conseguenza di una decodifica lenta e stentata e non di un reale problema nell’acquisizione del significato del testo.
Il primo segno facilmente riconoscibile della dislessia è il lento e faticoso apprendimento della lettura ad alta voce.